Quando parliamo di integrazione in relazione ai flussi di migrazione dobbiamo necessariamente parlare di convivenza all’interno di spazi urbani delimitati.
Lo studio della disposizione di questi spazi deve considerare le caratteristiche fisiche del territorio che andranno poi a definire le dinamiche di interazione tra i residenti. Per semplificare il concetto proviamo a immaginare un bilocale dove all’interno vive un nucleo famigliare composto da due genitori, quattro nonni e tre figli di età diverse. La mancanza di spazi genera conflitti interpersonali, disordine e degrado. La stessa cosa accade in un quartiere che non rispetta le esigenze di tutti coloro che vivono al suo interno. La situazione si complica se i residenti hanno modi di vivere totalmente opposti tra loro, parlano lingue differenti e hanno tradizioni completamente diverse. Se poi, oltre al divario culturale sommiamo quello generazionale, questi conflitti possono sfociare in forme di odio e intolleranza reciproca.
Parliamo quindi di Piani di Governo del Territorio (PGT) che oggi devono adattarsi all’urbanistica di quartieri costruiti in un’epoca diversa, dove le esigenze della popolazione residente erano definite dalla demografia di periodi storici contestualizzati.
L’Italia è un Paese “vecchio”, e questo è noto a tutti. Il cambiamento epocale però è avvenuto in tempi relativamente veloci. E l’adattamento a un cambio demografico così immeditato non può essere applicato se prima non viene attuata una riqualifica degli spazi urbanistici in relazione alle esigenze della popolazione residente.
Abbiamo quindi intervistato Daniela Gasparini, ex sindaca di Cinisello Balsamo, per ricostruire la storia urbanistica del quartiere Crocetta.
Dobbiamo distinguere il progetto di riqualificazione pubblico e quello privato, altrimenti non è possibile identificare le cause che impediscono la risanazione dell’intero quartiere.
Il Piano di Governo del Territorio Entangled è un progetto di rigenerazione urbana. Il Comune di Cinisello Balsamo ha infatti aderito alle strategie di sviluppo urbano sostenibile e quindi ai fondi strutturali e di investimento europei 2021-2027 di Regione Lombardia.
Il progetto prevede un budget di spesa pari a € 20.727.911,07 finanziati dai seguenti fondi:
• FSE+ € 550.000
• FESR € 14.750.000
• FSC € 2.400.000
• Risorse proprie/altre risorse € 3.027.911,07
L’ambito di interesse è il quartiere Crocetta, inteso per la prima volta non più nel suo perimetro tradizionale di quartiere chiuso tra le grandi arterie viabilistiche (A4, A52, SS6) con la più alta densità abitativa della città (29.000 ab/kmq circa), ma in un orizzonte più ampio, che guarda oltre i confini fisici del quartiere.
Crocetta è un’area costituita da grandi complessi residenziali, realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta, con una densità abitativa pari a sei volte la media cittadina. La popolazione straniera rappresenta il 65% degli abitanti, su un totale di 5.000 residenti, distribuiti su una superficie di 157.890 mq.
Il patrimonio edilizio è quasi interamente privato e caratterizzato da un forte ricambio della popolazione residente dovuto alla crescita costante della componente straniera, che negli anni ha progressivamente sostituito molti abitanti storici. In origine gli edifici erano stati progettati per accogliere professionisti in transito da Milano per motivi di lavoro, offrendo loro una sistemazione temporanea. Oggi, invece, il quartiere è abitato da nuclei familiari che hanno scelto di restare, portando con sé un forte senso di appartenenza e il desiderio di migliorare la qualità della vita nel proprio contesto abitativo.
Attualmente il progetto di riqualificazione pubblico è già in atto, ma l’amministrazione comunale non può intervenire nelle aree private. Negli anni il degrado urbanistico ha disincentivato molti imprenditori che avrebbero potuto investire nel quartiere riqualificando le proprietà dismesse. Oggi però emerge anche un altro ostacolo che di fatto blocca i lavori. Senza un accordo tra tutti i privati interessati non è possibile procedere. E questa è la risposta a tutte le domande dei residenti che si chiedono “perché nessuno fa niente”.